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4 luglio 2025

ore 21.00 / Valle d’Itria, Dimora Carlo Formigoni – Piccolo Anfiteatro

Compagnia Licia Lanera

CON LA CARABINA

di Pauline Peyrade

traduzione Paolo Bellomo

con Danilo Giuva e Ermelinda Nasuto

luci Vincent Longuemare

sound design Francesco Curci

costumi Angela Tomasicchio

aiuto regia Nina Martorana

regia e spazio Licia Lanera

In coproduzione con POLIS Teatro Festival

In collaborazione con Angelo Mai Si ringrazia E Production

Una bambina di 11 anni, che un tribunale francese ha riconosciuto consenziente allo stupro che ha subito da parte di un amico del fratello maggiore, decide, diventata donna, di farsi giustizia da sola.

La storia è continuamente divisa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna park, il secondo a casa della donna. In entrambi i luoghi si consuma una violenza, ma i ruoli sono invertiti.

Lo spettacolo è claustrofobico e violento, si muove scandito dalle luci di un set fotografico che muta continuamente per mano degli attori stessi.

Con la carabina è un testo lucido e imparziale, che fugge dall’idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire alcuni comportamenti violenti. Licia Lanera sottolinea come «l’analisi di questi meccanismi, insieme ad una scrittura viva e affascinante, sono gli elementi che mi hanno portato prima ad abitarlo, poi a patirlo e infine a metterlo in scena. Ne è venuto fuori uno spettacolo-incubo, un non luogo, in cui ci sono due attori/servi di scena che si fanno ora adolescenti ora adulti ed evocano attraverso la parola e pochi elementi scenici, la dinamica di una storia atroce».

Tra il 21 e il 29 maggio 1937, le truppe coloniali italiane al comando del generale Pietro Maletti, condussero in Etiopia un’azione destinata a divenire una pagina riprovevole della storia d’Italia: il massacro di Debre Libanòs, il più grande eccidio di cristiani copti avvenuto in Africa. Le violenze consumate in Etiopia non troveranno mai giustizia. L’eccidio sarà dimenticato e l’Italia del nuovo corso democratico proverà a ricostruirsi un’immagine autoassolutoria non conciliabile con la memoria storica di un’occupazione sanguinaria. Perché questa strage di cristiani innocenti è stata messa a tacere?